I giorni della merla


Sono detti “Giorni della Merla” gli ultimi tre giorni di Gennaio (29-30-31).
La leggenda narra che inizialmente Gennaio contasse 28 giorni.
Alla fine di Gennaio, un giorno in cui un timido sole era apparso nel cielo, una coppia di merli decise di andare al palazzo del mese più freddo dell’anno per dirgli, ora che era finito il suo tempo, quel che pensavano di lui.
Arrivati al cospetto di Gennaio la merla comincio’ ad imprecare contro di lui concludendo “…ma ormai il tuo tempo è finito …non ti temiamo più”
Dopo la loro partenza Gennaio, indispettito, convinse il suo vicino di casa Febbraio a cedergli i suoi primi tre giorni, così che da allora Gennaio ne conta 31 e Febbraio 28.
E Gennaio ce la mise tutta e ce la mise tutta per rendere quei giorni freddissimi….
I poveri merli, che non se lo aspettavano e le cui piume erano parzialmente bianchi, non poterono fare altro che cercare riparo nei camini delle case da cui usciva il nero fumo del carbone , quando dopo tre giorni, all’ inizio di Febbraio, ne uscirono le loro piume erano tutte nere e grigio scuro.
Da allora Gennaio ha 31 giorni, Febbraio 28, i merli sono neri e gli ultimi tre giorni di Gennaio sono i più freddi dell’anno
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26 pensieri su “I giorni della merla

  1. Pingback: ultimi 3 gg …. | ♥ ♥ ♥ ஜ Rosa ஜ ♥ ♥ ♥

    • Purché’ non ci si dia troppo credito, come mio padre che era convinto che il vizio del fumo fosse stato inventato…da una donna!”. “Eppuru deu sciu ca su fumai ‘ddad inventadu una femmia” (“eppure”- mi diceva con insistenza- io so che il fumare lo ha inventato una donna!”). “Eh, si’, Eva che invita Adamo a fare un tiro di sigaro” gli dissi io 🙂 Non so pero’ da dove mio padre abbia tirato fuori questa strana leggenda, so solo che ci credeva fermamente ciao 🙂

      Marghian

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  2. Ciao Rosa. Noi sardi abbiamo una leggenda diversa riguardo ai due (per noi non sono tre ma due.) ultimi giorni di gennaio. Li chiamiamo “is dìs’ imprestàdas”, “i giorni prestati”. Gennaio stava per finire, e voleva dare il meglio di se’ con temporali, tuoni eccetera. Un contadino, protagonista di questa storia, ovviamente non era contento e invei’ contro gennaio con bestemmai ed imprecazioni varie: “gennàrzu, malaittu siasta cun custu tou malu tempus! Ma as’ispacciàu immòi!” (“gennaio, che tu sia maledetto, con il tuo maltempo, ma adesso hai finito!”) e cose del genere. Gennaio voleva fargli pagare le imprecazioni, ma ormai fra qualche ora non avrebbe avuto piu’ potere sul tempo. “UImmo’ ti ddu fazzu biri eu”(adesso te lo faccio vedere io!”), disse, e ando’ da febbraio: “o friarzu, imprèstami’ duas dìsi, tiddus torru canti bennis primu de mèi ” – o febbraio, prestami due giorni, te li rendero’ quando arriverai prima di me-. Febbraio arriva sempre dopo, e rimase fregato, il temporale scatenato da gennaio contro il contadino (e non contro i merli, ecco la differenza che non cambia poi la “sostanza”…) ritorna ogni anno nei due ultimi giorni di gennaio, che sono i giorni prestati. Ciao 🙂

    Marghian

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