Quando l’imperatore morì, il giovane principe si preparò, con un po’ di apprensione, a prenderne il posto.
Il precettore saggio e anziano gli disse:
“Hai bisogno di un aiuto, subito.
Prima di salire sul trono scegli la futura imperatrice, ma fa’ attenzione: deve essere una fanciulla di cui puoi fidarti ciecamente.
Invita tutte le fanciulle che desiderano diventare imperatrice, poi ti spiegherò io come trovare la più degna”.
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La piĂą giovane delle sguattere della cucina reale, segretamente innamorata del principe, decise di partecipare.
“So che non verrò mai scelta, tuttavia è la mia unica opportunità di stare accanto al principe almeno per alcuni istanti, e già questo mi rende felice”, pensava.
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La sera dell’udienza, c’erano tutte le più belle fanciulle della regione, con gli abiti più sfarzosi, i gioielli più ricchi.
Circondato dalla corte, il principe annunciò i termini della competizione:
“Darò un seme a ciascuna di voi.
Colei che mi porterà il fiore più bello, entro sei mesi, sarà la futura imperatrice”.
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Quando venne il suo turno, la fanciulla prese il seme, un minuscolo granello scuro e lo portò a casa avvolto nel fazzoletto.
Lo interrò con cura in un vaso pieno di ottima terra soffice e umida.
Non era particolarmente versata nell’arte del giardinaggio, ma riservava alla sua piccola coltivazione un’enorme pazienza e un’infinita tenerezza.
Ogni mattina spiava con ansia la terra scura, in cui sperava di veder spuntare lo sperato germoglio.
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I sei mesi trascorsero, ma nel suo vaso non sbocciò nulla.
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Arrivò il giorno dell’udienza.
Quando raggiunse il palazzo con il suo vasetto pieno solo di terra e senza pianta, la fanciulla vide che tutte le altre pretendenti avevano ottenuto buoni risultati.
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Il principe entrò e osservò ogni ragazza con grande meticolosità e attenzione.
Passò davanti ad ognuna. I fiori erano davvero splendidi.
Guardò anche la sguattera che non osava alzare gli occhi e quasi nascondeva il suo vasetto mestamente vuoto.
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Dopo averle esaminate tutte, il principe si fermò al centro del salone e annunciò il risultato della gara:
“La nuova imperatrice, mia sposa, è questa fanciulla”.
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Quasi si sentiva, nel silenzio profondo, il battito all’unisono di tutti i cuori.
Senza esitazione il principe prese per mano la giovane sguattera.
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Poi chiarì la ragione di quella scelta.
“Questa fanciulla è stata l’unica ad aver coltivato il fiore che l’ha resa degna di diventare un’imperatrice: il fiore dell’onestà .
Tutti i semi che vi ho consegnato erano solo granelli di legno dipinto, e da essi non sarebbe mai potuto nascere nulla”.
dal web
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Parecchie volte la bramosia di potere, porta a fingere….Nella vita….Anche se,  la storia è inverosimile…
Certo non tutte avrebbero capito ….Ma non tutte avrebbero tradito…Ed a volte l\’inganno viene purtroppo anche dal povero…A volte si insegnano degli espedienti per aggirare la povertĂ ..
L\’onestà è un fiore che si coltiva da piccoli..Se germoglia in gioventĂą, la crescita sarĂ sana e retta…Ed il proseguimento della specie non potrĂ che essere tale!
Un Bacio, Carlo.
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Non sò che altro aggiungere..a parte:
wow, Charlie!!
Baci, Sabry
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