4 febbraio 1966: Viene ufficialmente abolito l’Indice dei Libri proibiti.
Creato nel 1559 da Papa Paolo IV, l’indice proibiva una serie di testi, per lo più scritti da teologi protestanti, tacciati di eresia, reputati quindi sospetti o scandalosi.
Il decreto dell’Inquisizione puniva infatti con la scomunica chiunque avesse “scritto, stampato, venduto, comprato, dato in prestito o in dono, ricevuto, tenuto con sé o conservato uno qualsiasi dei libri scritti e elencati nell’Indice del Sant’Uffizio”
In circa 4 secoli di esistenza l’indice venne aggiornato almeno 20 volte (l’ultima nel 1959) e venne definitivamente abolito in seguito alle riforme del Concilio Vaticano II.
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