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Nomen nescio …(figlio di n.n)
in italia non sapevo che esistesse una legge assurda che impedisce ai figli abbandonati di cercare i propri genitori naturali. nel nostro paese ci sono circa tre milioni di persone che sono figli di n.n, sono stati bambini dati in adozione senza essere stati riconosciuti dalla madre. a queste persone la legge italiana consente di conoscere l’identità dei genitori biologici solo 100 anni dopo la loro nascita. diversamente invece, chi è stato riconosciuto dalla madre e poi dato in adozione in un secondo tempo deve aspettare solo 25 anni. enorme differenza tra le due situazioni e divieto assurdo quando tanto si fa di parlare di prevenzione di malattie, ma se queste persone non hanno alcuna informazione biologica sul loro passato come possono tutelarsi in ambito sanitario? sono cosi beffati e discriminati ancora una volta.capisco il bisogno di tutelare la privacy della madre ma a mio avviso è sempre meglio la verità, anche xkè spesso sn state scelte dolorose e oserei dire di amore, quando ad esempio far nascere un figlio fuori dal matrimonio era assai sconveniente.
fortunamente le direttive europee in francia inghilterra svizzera e germania sono diverse – lì si permette ai figli non riconosciuti di accedere alle informazioni sulla propria madre a 18 anni.
l’italia quanto cammino deve fare per definirsi davvero un paese civile ?
un vantaggio ad essere poveri
E’ bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant’anni
i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente
per prendere il controllo delle tue proprietà
woody allen
love is power
La cosa più importante che un uomo
può fare per i suoi figli,
è amare la loro madre.
Genitori assenti …
Il primo e fondamentale luogo dove si educa è la famiglia, da che mondo è mondo, i genitori sono i primi ed insostituibili educatori dei figli per diritto e dovere naturale.
nessuno si può e si deve sostituire ad essi.
scuola e altre istituzioni si devono affiancare nel loro cammino per il bene delle nuove generazioni, ma le famiglie devono essere presenti e non delegare i compiti al resto della società.
non servono ragionamenti complicati, basterebbe il buon senso.
ma il buon senso spesso è latitante..
dare alla luce un bimbo è un miracolo di Dio, quindi i genitori devono darlo alla luce come persona e come cristiano. L’impegno certo è notevole, ma un genitore deve formare il proprio figlio come uomo ma anche come essere spirituale, per poterlo introdurre alla realtà che lo attende per poi affrontare la vita con coscienza e con l’anima.
la famiglia una volta era un nido sicuro dove discutere e confrontarsi dove ammettere i propri errori, dove chiedere consigli, dove c’erano regole e rimproveri se necessari, c’era la distinzione tra il bene e il male – tra i diritti e i doveri, la famiglia costruita sulla roccia nella quale si poteva sempre trovare una sicurezza affettiva ed educativa.
invece le famiglie oggi son diverse, la società è diversa e le realtà famigliari sono spesso provvisorie, ed in queste circostanze i figli non hanno sicurezze.
lo si vede nelle classi di oggi, i ragazzi non hanno riferimenti da cui prendere esempio, i genitori spesso e volentieri non parlano ai loro figli, ne di cose banali tanto meno affrontano discorsi + impegnativi.
i ragazzi sono costretti a seguire i suggerimenti dei genitori nelle scelte di vita quotidiana ma poi in loro non riconoscono il modello da cui prendere esempio. spesso i genitori impartiscono obblighi e doveri senza motivarli e cosa + grave senza insegnare quanto detto con la loro testimonianza , inutile dire ad un figlio che una cosa la deve fare se poi il genitore è il primo ad evitarla.
ci lamentiamo che queste nuove generazioni son cosi poco mature , ma ahimè la colpa è solo di noi genitori.
detto questo, preciso che x fortuna non i tutti nuclei famigliari si vive cosi, ma su una decina prese a campione si vede la presenza della famiglia solo su quattro .e questi sono numeri che fanno riflettere.
le parole di mamma <3
La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri
-“Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!”
La mamma è quella che ti insegna a pregare
-“Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto!”.
La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro
-“Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l’intera casa per un mese!”.
La mamma è quella che ti insegna la logica
-“Perche’ lo dico io, ecco perché!”
La mamma è quella che ti insegna ad essere previdente
-“Assicurati di avere le mutande pulite, non sia mai fai un incidente e ti devono visitare!”.
La mamma è quella che ti insegna l’ironia
-“Prova a ridere e ti faccio piangere io!”.
La mamma è quella che ti insegna la tecnica dell’osmosi
-“Chiudi la bocca e mangia!”.
La mamma è quella che ti insegna il contorsionismo
-“Guarda che sei sporco dietro, sul collo!”.
La mamma è quella che ti insegna la resistenza
-“Non ti alzi finché non hai finito quello che hai nel piatto!”.
La mamma è quella che ti insegna a non essere ipocrita
-“Te l’ho gia’ detto mille volte di non farlo, non fare finta di niente!”.
La mamma è quella che ti insegna il ciclo della Natura
-“Come ti ho fatto, ti disfo!”.
La mamma è quella che ti insegna il comportamento da non tenere
-“Smettila di comportarti come tuo padre!”.
La mamma è quella che ti insegna cos’e’ l’invidia
-“Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!”
la paghetta dei figli

L’importo medio corrisponde a circa 14 euro alla settimana per i ragazzi delle scuole medie, mentre alle elementari la paghetta corrisponde mediamente a circa 6-7 euro a settimana.
Il bambino attraverso la paghetta deve imparare gradualmente a gestire una piccola, ma per lui grande, somma di denaro. Impara a conoscere il valore del denaro, a gestire il resto e imparare a pianificare le spese, soprattutto nell’ottica del risparmio. A parer mio sarebbe da evitare l’associazione buoni voti scolastici:—> elargizione di denaro. La scuola va frequentata con volontà, entusiasmo, voglia di d’imparare e non per ricevere in cambio dei soldi: i buoni voti si premiamo magari con una bella gita.
Esistono correnti opposte a questa in cui, invece, si sostiene la necessità di accompagnare un buon voto con una ricompensa monetaria. Questa ultima tesi è fondata sul meritocrazia e negli Stati Uniti, per esempio, in diverse scuole è diventata un vero e proprio metodo didattico, addirittura sostenuto da fondazioni come quella che vede a capo Bill Gates. Ad ogni buon voto corrisponde un compenso di diversa entità, ad esempio cinquanta dollari se si porta a casa A, che è per noi l’equivalente dell’ottimo, oppure 20 dollari per la C, il nostro sufficiente, e così via.La paghetta è a mio avviso una componente importante e necessaria per la crescita, ma da attivare non prematuramente e da gestire con cautela e fermezza da parte dei genitori, evitando cifre inadeguate ed eccessive…aiutando a far maturare il proprio figlio anche con questo sistema.
Secondo voi 1 mamma può avere preferenze rispettoun altro figlio?

Può essere dato dal fatto del carattere,
i figli crescono..