Mamma, papà finalmente dopo 50 anni quest’anno in occasione dell’anniversario della mia morte siamo tutti e tre assieme.
Mamma, papà finalmente dopo 50 anni quest’anno in occasione dell’anniversario della mia morte siamo tutti e tre assieme.
Stamattina mi sono svegliato confuso,per me ora non è importante rincorrere i giorni della settimana, perché
qui si perde davvero la concezione del tempo.
Mentre, facevo due passi per i campi ho incontrato un vecchio caro amico ed
intellettuale del posto che mi ha ricordato che se vivessi ancora sulla terra oggi festeggerei i miei 80 anni. Quindi, oggi per me sarebbe un giorno di festa con i miei cari .
Io, sono un uomo semplice e questi calcoli algebrici ormai non mi appartengono più, sono concentrato sul presente e ricordo bene che esattamente tra 72
GIORNI 11 ORE 02 MINUTI sono comparso cosi quasi per magia in questo mondo parallelo; quella sì, sarà la mia data da festeggiare, perché è una ricorrenza che non verrà mai sostituita con nessun’altra è e resterà sempre la più importante.
Comunque vi confido che so già in anteprima (non chiedetemi come) che stasera mia figlia mangerà gli amaretti che a me piacciono tanto, ed io sarò li vicino a lei a farle sentire il mio immenso amore…
.
03 sett. 2010 Ω
Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi non abbracciarlo piu’ (Khalil Gibran)
18 febbraio 1965 il giorno del vostro matrimonio….
ne sono passati 52
di cui 7 senza papà…
vedi mamma, vorrei ricordatelo
farti gli auguri per l’anniversario.
ma non posso, non servirebbe a niente…
tu sei qui
ma non ci sei
ti vedo ma non ti conosco-
ora come ora, ho la certezza che invece papà
lassù mi sente, mi ascolta e mi capisce,
e mi accarezza quando tutte le notti alle 2 e 50 mi sveglio.
Lo so, che non è tua scelta essere cosi
lo so che se avessi potuto scegliere
avresti declinato questa offerta.
Anche Gesù chiedeva al Padre suo:
“Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”.
cosi mi consolo quando la stanchezza prende prepontemente posto nel mio cuore….
Se, il Signore ci ha dato questa prova, allora mi chiedo:
cosa vuole Lui da me? Ma so che
un motivo c’è sempre…..
e se nella vita ho imparato che da tutte gli avvenimenti brutti che ho dovuto affrontare ( e solo lui sa quanti) ne sono uscita migliore, allora grazie Signore, anche per questo.
Perchè so che dietro ad ogni mio passo ci sei tu che mi tieni la mano.
Gli anni passano comunque ed oggi sono 6, le parole ed i sentimenti scritti qui
non potranno mai cambiare.
oggi per me è una giornata importante.
oggi per me è un’altra giornata triste.
sei anni fa come oggi era l’ultimo giorno
che vedevo mio padre vivo.
era il suo ultimo giorno qui a genova
qui a casa
qui da noi
alla sera aveva cenato da noi
poi sono andata a dargli una mano a chiudere casa
e a caricare la macchina…
si perchè lillo l’ha accompagnato in macchina
in calabria.
benedetta calabria
il suono di questa parola
nel mio cuore è cambiato
non la sento non la vivo piu’ come prima
che causasse tanto dolore
forse un giorno
farò pace con il passato chissà—
qui il post di alcuni anni fa dedicato a questo giorno
ciao pà♥
Stamattina rileggendo appunti passati ho trovato questa : era il 22 giugno 2010
oggi il mi papi compie 70 anni… non ci avevo pensato fino a stamattina… quando mi son salite le farfalle allo stomaco… all’improvviso mi son sembrati tanti… mi è salita un’angoscia e malinconia improvvisa…
perchè in questi anni non è sereno come meriterebbe…
e mi pare che il tempo gli voli sulla pelle promettendo di non tornare più,
e lasciando l’amarezza come ricordo di questo presente senza colore…
no, non è questo che avrei desiderato per lui…eppur sono impotente…. ti amo papà, lo sai…
–che cos’era? Una sorta di presentimento, di pugno nello stomaco e cuore scuro…
si a volte penso che la sensibilità di ognuno di noi
ci porti a sentite oltre l’immaginabile
oggi avresti compiuto i tuoi 76 anni-
mi manchi lo sai, —
ma ti sento-
ti sento con me ed in me
e a volte sorrido sola
perchè so che sono emozioni mie
e che nessuno piu’ capire.
ti vedo qui seduto al solito posto tuo,
ti sogno e ti sento vivo
perchè so che tu sei vivo
ora piu’ quanto mai
tu possa esserlo stato prima-
certo le mie lacrime non si sono esaurite ancora,
il mio battito ancora parte all’impazzata,
il mio odio per i treni non è finito;
e i momenti di tristezza umana quando penso a te
sono conditi dalla consapevolezza certa
della tua esistenza reale di oggi-
ti prego continua a stare con me e
a proteggermi
come solo tu sai fare:
ho sempre bisogno del tuo amore-
ho sperimentato il tuo amore unico ed incondizionato e
anche quando hai avuto
1000 motivi
veri per non amare piu’
e
quando mi dicono:
sei tutta tua padre
mi si gonfia il petto di orgoglio.
Papà, sai, – non ho piu’ paura di morire
se tu sei li, non ho motivo di temere nulla.
La tua assenza fisica e allo stesso tempo la
consapevolezza del tuo Vivere vero di oggi, è sempre
la presenza piu’ forte
che io ora riesco a sentire.
ti abbraccio papà, buon compleanno
ti amo
✞ 💙 🌸✞ 💙 🌸
La prima Festa del Papà: Non è legata alla figura di San Giuseppe l’istituzione della prima festa del papà, ma a una figura esemplare di padre, veterano della Guerra di secessione americana, che allevò da solo sei figli.
Un esempio da celebrare e condividere con gli altri: è ciò che dovette pensare sua figlia, Sonora Smart Dodd, nel chiedere alle istituzioni di Spokane (nello stato di Washington) l’ufficializzazione di un giorno dedicato alla figura del papà-in questa pagina ne parlai tempo fa …
La data avrebbe dovuto coincidere con il giorno del suo compleanno, ossia il 5 giugno. Ma la ritardata comunicazione agli organizzatori fece slittare la festa alla terza domenica di giugno. L’iniziativa non ebbe successo e finì nel dimenticatoio fino agli anni Trenta, quando tornò in auge dando inizio a un fenomeno commerciale cresciuto negli anni.
Dopo numerosi tentativi respinti dal Congresso degli Stati Uniti d’America, la terza domenica di giugno divenne “festa nazionale” con una legge del 1972, firmata dal presidente Richard Nixon. La tradizione viene rispettata tutt’oggi negli USA e in altri 46 stati (tra cui Francia, Gran Bretagna e Paesi Bassi).
augurissimi sinceri a tutti i papà!!:-)
Bentornato dal lavoro
mio caro e buon papà.
Sulla via ti aspettavo
con un poco di ansietà.
Tu sei stanco, paparino
tutto il giorno hai faticato
per vestirmi e darmi il cibo,
per mandarmi ben calzato.
Vorrei tanto ricambiare
la fatica del tuo giorno
e per questo che con ansia
aspetto il tuo ritorno.
Ma tu sai che son piccino
Lavorare ancor non so
In compenso, papà caro,prendi i baci che ti do
Auguri Papà …. (tratto da Pensieri in volo)
Beato il papà che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.
Beato il papà che non teme di essere tenero e affettuoso.
Beato il papà che sa giocare con i figli e perdere tempo con loro.
Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.
Beato il papà che sa ascoltare e dialogare anche quando è stanco.
Beato il papà che dà sicurezza con la sua presenza e il suo amore.
Beato il papà che sa pregare con i figli e confrontare la vita con il Vangelo.
Beato il papà convinto che un sorriso vale più di un rimprovero, uno scherzo più di una critica, un abbraccio più di una predica.
Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta a diventare se stessi.
Beato il papà che sa capire e perdonare gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.
Beato il papà che non sommerge i figli di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.
Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.
Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti sconfinati aperti all’uomo, al mondo, all’eternità.
sempre, ogni istante, in ogni mio battito e respiro
solo io so quanto mi manchi
https://calogerobonura.wordpress.com/2010/09/10/04-settembre-2010/
Durante la messa allo stadio Kosevo papa Francesco si è presentato con il bastone pastorale —ferula- il giusto nome- aggiustato con lo scotch. Nel trambusto che ha preceduto la messa, il bastone è infatti caduto e si é rotto poco sotto il crocifisso. Monsignor Guido Marini, capo dei cerimonieri pontifici ha prima cercato un nuovo bastone e poi é ricorso ad una soluzione di emergenza, quella appunto di sistemare il bastone con lo scotch.
Diverse congetture sono state fatte sull’episodio, che vi lascio immaginare..
Quando il buon Dio decise di creare il papà, cominciò con una struttura piuttosto alta e robusta. Allora un angelo che era lì vicino gli chiese: “Ma che razza di papà è questo? Se i bambini li farai piccolini, perché hai fatto il papà così grande? Non potrà giocare con le biglie senza mettersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bambino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!”. Dio sorrise e rispose: “E’ vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo”. Quando poi fece le mani del papà, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose. L’angelo scosse la testa e disse: “Ma… mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito”. Dio sorrise e disse: “Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c’è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo visetto”. Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l’angelo sbottò: “Non è giusto! Credi davvero che queste due piedoni riuscirebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il bambino piange? O a passare fra un nugolo di bambini che giocano, senza schiacciarne per lo meno due?”. Dio sorrise e rispose: “Sta’ tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro”. Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole ma una voce ferma e autorevole; occhi che vedevano tutto, rimanendo calmi e tolleranti. Infine, dopo essere rimasto un po’ sovrapensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si rivolse all’angelo e domandò: “E adesso sei convinto che un grande papà possa amare il suo piccolo bimbo?”.
Ho passato una notte tremenda tra sogni brutti brutti,
ora spero di “calmarmi” ed affrontare la giornata,
ma mettendo i piedi per terra mi sono ricordata che 7 anni fa come oggi a Genova
c’era il Santo Padre Bendetto XVI, ed io c’ero anche se da ero reduce dalla mia olimpiade.
Per chi mi segue da poco e non mi conosce bene, riassumo solo dicendo che nell’aprile del 2008 ho rischiato di morire con
un punteggio di 9 su 10 a causa di diverse embolie polmonari e il mio soggiorno in terapia intensiva è stato
abbastanza lungo, ma ne sono uscita, e quel giorno ero a casa, con poco fiato e zero forze, ma il Signore mi ha dato la forza
di assistere alla Santa Messa, qui c’è il mio post di allora.
buon martedi amici miei ♥
è un batticuore, è un film in bianco e nero
ciò che oggi mi porta a te
un anno fa,
vedevo per l’ultima volta
i tuoi occhi
in una notte senza luna e di pioggia
rigandomi il volto, pensavo
a quando ti avrei rivisto, ed oggi rivedo il tuo braccio
sbucare dal finestrino x salutarmi da lontano.
tornai a casa tra le lacrime e singhiozzando
con un’amarezza dentro che nn ti posso descrivere…
colpevole forse di averti detto di partire
oggi quella malinconia mi abbraccia
cosi forte da farmi male,
non sei più tornato,
un anno è passato e i giorni di tempesta
non sono finiti mai
eh si sono passati tre anni dal momento che li aveva raccolti
ed ieri finalmente mi sono decisa di mettermi a sgusciarli
come li toccavo uno ad uno pensavo che li aveva presi in mano lui
raccolti con amore e passione, perchè lui era fatto cosi…
amava i lavori di pazienza certosina.
certo tantissimi erano vuoti ormai…ma quelli buoni li ho assaggiati e sono ancora squisiti.
se li avesse rotti lui se ne sarebbero salvati molti di piu’
io non ho la sua abilità… ma anche se un pò contusi…:-*
li posso benissimo usare per il pesto…
se consideriamo il loro prezzo economico che si aggira sui 70 euro al kg—
questi con i loro 170 gr lo superano in gran lunga
in amore e dedizione, grazie papà ♥
Ciao pà, oggi sono tre anni che ci hai lasciato, proprio in questo mese che per me era il piu’ bello dell’anno tanto da sceglierlo per sposarmi
Tre anni fa Il destino spietato fino alla fine ha voluto giocare con le nostre vite e mi ha costretto a vivere il giorno dell’ anniversario di matrimonio in modo davvero doloroso: 18 anni prima eri tu che mi accompagnavi all’altare per mettermi nelle mani di Lillo per la benedizione del Signore, ed poi nel 2010 ero io che ti affidavo ai piedi dell’altare nelle mani di Dio.
Se tutto questo poteva essere piu’ duro e doloroso cosi lo è stato.
E da allora ogni benedetta sera la tristezza, e la malinconia mi avvolge come un lenzuolo fresco di bucato,
momenti in cui la tua assenza mi attanaglia e tutto si dipinge di scuro, e di dolore.
Ricordi quante volte ci siamo promessi che chi sarebbe passato per primo “oltre” avrebbe rivelato in sogno come è davvero vivere in quella nuova dimensione.
Ti ho sognato centinaia di volte (e per non dimenticarli li ho scritti tutti), e mi sei sempre apparso sereno e desideroso di non tornare piu’ indietro quaggiu’.
Per questo voglio pensare davvero che tu li finalmente abbia potuto trovare la pace vera ,che tu possa aver meritato di incontrare senza ulteriori sofferenze il volto misericordioso di ns padre, che tu abbia potuto riabbracciare la tua cara mamma che troppo presto hai perso, assieme agli altri affetti tuoi piu’ cari.
Ogni mattina, sentendo il fischio del treno so che quello è il tuo saluto ed è strano che pur abitando da 19 anni nella stessa casa, solo dopo la tua scomparsa io abbia fatto caso a questo suono che da una parte mi accarezza l’anima ma dall’altra me la trafigge.
E cosi di primo mattino Il mio pensiero va a te con tutto il cuore, sai, dicono che i tuoi occhi rispecchiano i miei,
dicono che ti assomiglio tantissimo e non solo fisicamente
e questo per me è motivo di orgoglio, come quando ancora le persone mi fermano e mi raccontano di te e della tua disponibilità , e del tuo sorriso.
L ‘amore che mi hai dato è stato immenso, con l’esempio della tua vita, anche se è proprio vero che per apprezzare pienamente un valore lo dobbiamo prima perdere.
Anche se tu non stai più qui con me io continuerò a parlarti , e tu senz’altro da lassù mi ascolterai, ti prometto che cercherò di sorridere sempre come facevi tu … anche se avvolte e un pò difficile. Si dice che la vita è un soffio e tu come il vento sei volato via, ma né il vento né altro potrà mai cancellare la tua esistenza, perché si dice che
“la speranza da vita, la vita da ricordi,
i ricordi danno l’ immortalità…” e tu questo sei per tutti noi
ciao papà-
un grazie a tutti coloro che stasera hanno condiviso con noi questo momento di preghiera
Parrocchia "Nostra Signora della Neve" Bolzaneto ♦
Non si è mai soli davanti al mistero della sofferenza: si è col Cristo che dà senso a tutta la vita. Con Lui tutto ha un senso, compresi il dolore e la morte.
“Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo perché ci sia una grande fratellanza.” (Papa Francesco I)
Parrocchia "Nostra Signora della Neve" Bolzaneto ♦
È stato eletto il nuovo Papa. Con cinque votazioni i Cardinali riuniti nella Cappella Sistina hanno scelto il successore di Benedetto XVI, è Jorge Mario Bergoglio, argentino, 77 anni, il primo Papa gesuita e il primo a scegliere il nome Francesco.
nato da genitori italiani, è Cardinale dal 2001. Ha studiato da chimico prima di entrare nella compagnia di Gesù a 33 anni.
Nominato cardinale da Wojtyla, ha chiesto ai suoi compagni di non seguirlo a Roma, ma di dare i soldi ai poveri
–Oppositore del lusso e degli sprechi, è di origini piemontesi ed è considerato uno dei favoriti del cardinale Martini.
Vive da sempre in umiltà, infatti da quando è arcivescovo di Buenos Aires ha scelto un piccolo appartamento al posto di quello lussuoso adiacente alla cattedrale.
E’ diventato molto popolare quando c’è stata la crisi economica in Argentina: un punto di orientamento rispetto alla reputazione…
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Siamo nel peggior periodo dell’anno, il periodo in cui vagano in aria bacilli contenti di poter attaccare chiunque senza problemi, il periodo in cui i bambini stanno intere settimana a casa tra tosse, . Ma se si ammala la mamma?
sono cactus amari , se si ferma la mamma si ferma il micro mondo della famiglia…
se è il papà ammalato la moglie se ne prende cura, lo coccola, lo fa stare a letto, gli porta le medicine a letto, i pasti se non si sente di alzarsi, ma se è la mamma ko è tutto diverso.
la mamma deve chiedere se qualche anima buona le faccia un tè, se le porti anche uno scottex , deve coordinare dal suo lettuccio la cucina: prendi questo, fai cosi, mettilo li…,insomma credo abbiate ben compreso quale sia il quadro,
io credo che anche noi abbiamo diritto di ammalarci e di non preoccuparci di niente ed in effetti io faccio cosi…
penso che le donne debbano imparare a fermarsi e a chiedere aiuto, magari non verrà fatto tutto come lo avremmo fatto noi… ma è sicuramente una lezione anche per il resto della famiglia
il diritto di convalescenza non ci renderà una donna peggiore di come siamo normalmente
ma solo migliori, perchè sincere- voi non la pensate cosi?
… mi hai strappato un sorriso…
ed è cosa rara, lo sai- non era un sorriso sul viso…
era piu’ profondo nasceva dal cuore…
qualche giorno fa, sono venuta a casa tua per mettere l’alberello di natale e la natività cosi mamma se li gode un pò …
curiosando nella dispensa … cosa trovo? la tua borsa da lavoro….
sei andato in pensione nel 94 quando dovevano nascere le gemelline e x permettermi di lavorare ti sei fermato tu a dare una mano a mamma x tenerle…poi le cose sn andate diversamente… 😦 la tua borsa l’ho trovata e l’ho aperta :ho trovato il tovagliolo, il portapillole , la bottiglietta di birra da 33 cc che tu riempivi di vino 😛
la borsa pronta x un altro giorno di lavoro… tu eri cosi… ti sei fermato x necessità, ma eri pronto ad andare e a fare … ed hai sempre fatto senza l’interesse di essere pagato ma x il gusto di lavorare e poter dare una mano ad un amico…. ps: la tua borsa ora ce l’ho io… visto mai …che venisse qualche malsana idea di buttarla…. vedi che nn butto via tutto? come sempre mi rimproveravi? butto tutto ciò che non ha un senso… 🙂 ohh non fare quella faccia… in cantina ho dovuto fare piazza pulita… ehhh… non potevo mica tenere i pezzi di ricambio della cinquecento del 64??? ti pare?? !!! ti vedo… incazzato che faccio pulita li nel tuo mondo …tra le tue cose….ma fatto questo non significa che abbiamo cancellato… abbiamo solo fatto spazio… ok pà? 🙂
ciao pà,
è un pò che non ti scrivo, ma tu sai che questo non ha importanza, perchè non passa ora della mia giornata che sei tu non sia con me.
dovrei chiederti come stai… ma so che stai bene…
meglio di quanto stavi qui negli ultimi tempi…
spero che tu non senta la nostra mancanza quanto io sento la tua…
è strano vero?… eppure non sono mai stata una coccolona che distrubuiva carezze a volontà, eppure tra noi c’è sempre stato un feeling… forse un pò disturbato quando la tua piccina cresceva e la vedevi piangere x qualche uomo ..e tu questo non lo tolleravi…. e li – allora nascevano alcune incomprensioni tra noi… ma ero adolescente.. e si sa… è fisiologico a volte che ci sia anche qualche scontro tra padre e figlia. Ma il ns legame si è rafforzato tanto in questi ultimi anni… quando le sofferenze hanno messo piede in casa…ancora adesso mi sembra di vederti qui seduto triste e sconsolato quando il problema non aveva soluzione e non ci restava che vivere ed andare avanti.
spero tanto che tu oggi sorrida come nella foto che ho qui con me, e che ti sia buttato alle spalle tutti i momenti brutti e finalmente vivere la tua vita.
si sembra strano.. ma so che li c’è vita e che tu vivi… anche se sn rammaricata, perchè ti avevo chiesto di venire a raccontarmi un giorno come è di là… ma non ti sei ancora deciso…. ok..io aspetto… e se non arriverai … lo vedrò con i miei occhi.
in questi giorni la malinconia sale e cresce incontrollata…. sono andata a prendere i biglietti di natale degli anni passati…. cosi li ho qui vicino a me… vedi…? ho qui il tuo che hai mandato a mamma quando eravate fidanzati… tu eri in francia a lavorare e lei giù in paese…poi c’è il mio primo biglietto dell’asilo che ovviamente ha scritto la maestra; poi quello della prima elementare… che mi fa sorridere xkè ricordo benissimo quando l’abbiamo fatto… la maestra ha scritto la frase alla lavagna e noi dovevamo copiarla… ed io, ricordi cosa ho fatto? … alla fine ho scritto… la vostra il vostro … non capendo che avrei dovuto scegliere ….cosi sono scritti tutte e due… con il vostro con una riga sopra… ah..beata ingenuità…. papà te li metto qui… cosi se non li ricordi ti farà piacere rivederli…
stammi vicino… portami x mano… come quando ero piccina…
Cuore, se un ignorante ti dice che l’anima,
come il corpo, è mortale,
rispondi che anche il fiore muore,
ma i semi rimangono
Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte
Oggi sono venuta a trovarti
ho accarezzato la tua foto
come se potessi accarezzare te
mi manchi papà…
Pensavo che la tua morte,
fosso un dolore insopportabile da sopportare
ma ho capito invece
che la tua vita è stata un Dono d’ amore
che mi ha fatto crescere.
Però ora a differenza dei primi giorni
ho male al cuore in modo fisico…
come se fosse chiuso in un pugno…
stretto stretto
ti sento vicino a me..
io vengo da te, ma lo so che tu non sei qui…
io ti sento nell’orizzonte infinito
ti sento al cospetto di Dio
ti sento nel sangue che ho nelle vene
tu ora non vedi, penserebbe qualcuno…
invece si sbaglia! – tu vedi con i miei occhi,senti con le mie orecchie
e sei in ogni battito del mio cuore.
si pensa che nascendo si inizia il cammino
ma non è così, in realtà
siamo sulla ruota della vita e
la fine è l’ inizio e
l’inizio è la fine.
ciao papà, tienimi stretta a te.
Rosa
Quando Dio creò il mio papà, prima lo disegnò,
un angelo curioso sbirciava e gli chiese:
– cosa stai disegnando?
Dio rispose: “Questo è un mio grande progetto, è un papà “
poi spiegò : servirà a dare aiuto ai suoi figli, li crescerà, dirà dei no, li coccolerà e giocherà con loro.
l’angelo gli chiese : ” ma quelli sn i suoi occhi?”
si- rispose Dio. sono calmi e tolleranti ma si accorgono di tutti, ma all’angelo sembravano troppo severi…. solo in seguito, dopo averli guardati meglio si accorse che erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza i suoi figli diventare grandi.
Giovanni Paolo II sarà proclamato beato il 1 maggio del 2011. L’annuncio è stato dato con la promulgazione del decreto che attribuisce un miracolo all’intercessione di Giovanni Paolo II, la guarigione della suora francese Marie Simon Pierre Normand, affetta dal morbo di Parkinson. Dopo la cerimonia del primo maggio la bara di Papa Wojtyla sarà traslata dalle Grotte Vaticane alla Basilica di San Pietro senza esumazione. “Il corpo – ha spiegato Padre Lombardi- non sarà esposto ma si troverà in un vano chiuso da una semplice lapide di marmo con la scritta: Beatus Ioannes Paulus II”. La cerimonia si terrà il 1 maggio 2011 a San Pietro e tutti possono partecipare. E’ l’evento più importante di quest’anno e consigliamo di prenotare l’albergo in anticipo per non perdere questa grande e unica occasione storica.
http://www.karol-wojtyla.org/It/Giovanni%20Paolo%20II/Biografia.aspx
Sangue estratto e conservato in questi anni al Bambin Gesù dalle suore dell’ ospedale. Un anticoagulante presente nella provetta lo ha mantenuto liquido.
Roma – La reliquia che verrà esposta alla venerazione dei fedeli durante la beatificazione di Giovanni Paolo II, il primo maggio, è una ampolla di sangue, estratto al papa polacco in previsione di trasfusioni e conservata in questi anni al Bambin Gesù dalle suore dell’ospedale. Il sangue è allo stato liquido, a causa di un anticoagulante presente nella provetta al momento del prelievo.
L’ esposizione della reliquia Da tempo era nota l’esistenza di ampolle di sangue prelevate a Giovanni Paolo II prima della morte, e che alcune erano custodite da don Stanislao Dziwisz, segretario di Karol Wojtyla per quasi 40 anni e oggi suo successore sulla cattedra di Cracovia. Oggi il Vaticano ha chiarito che il card. Dziwisz custodisce due ampolle di sangue, ma che ce ne erano altre due al Bambin Gesù, custodite dalle suore dell’ospedale.
Sarà una di queste, collocata in un “prezioso reliquiario fatto preparare appositamente dall’ Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice”, ad essere esposta durante la cerimonia di beatificazione, alla venerazione dei fedeli. “Negli ultimi giorni della malattia del Santo Padre – spiega la nota della sala stampa – il personale medico addetto comp prelievi di sangue, da mettere a disposizione del Centro emotrasfusionale dell’ospedale Bambino Gesù in vista di un’eventuale trasfusione.
Il centro, diretto dal professor Isacchi, era infatti incaricato di questo servizio medico per il Papa. Tuttavia non ebbe poi luogo alcuna trasfusione, e il sangue prelevato rimase conservato in quattro piccoli contenitori”. Due di questi sono rimasti a disposizione del segretario particolare del papa Giovanni Paolo II, il Cardinale Dziwisz. Gli altri due sono rimasti all’ospedale Bambino Gesù, devotamente custoditi dalle suore dell’ospedale. In occasione della Beatificazione questi due contenitori sono stati collocati in due reliquiari. Il primo verrà presentato alla venerazione dei fedeli in occasione della cerimonia di Beatificazione del primo maggio, e poi sarà conservato nel “Sacrario” a cura dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, insieme ad altre importanti reliquie. Il secondo verrà riconsegnato all’ospedale Bambino Gesù, le cui suore avevano già fedelmente custodito la preziosa reliquia negli anni trascorsi. “Il sangue si trova allo stato liquido, – precisa la nota – circostanza che si spiega per la presenza di una sostanza anticoagulante che era presente nelle provette al momento del prelievo”.
http://www.ilgiornale.it/interni/
…. che differenza c’è?
x molti noi nessuna… la spiegazione trovata sul web è la seguente:
Nella Chiesa cattolica beato e santo sono due gradini successivi nel processo di canonizzazione.
Dopo almeno 5 anni dalla morte di un personaggio “meritevole”, si apre un’istruttoria durante la quale inizia la raccolta delle prove a suo carico (virtù eroiche, fatti prodigiosi o altro).
Qualsiasi individuo o istituto riconosciuto dall’autorità ecclesiastica può chiedere di avviare la pratica. L’incartamento, con le prove, passa quindi alla Congregazione delle cause dei santi. Per procedere alla beatificazione si deve dimostrare l’avvenuta manifestazione di un miracolo. A questo lavora una consulta medica laica e un gruppo di teologi.
La decisione definitiva spetta comunque al Papa, che permette il culto del beato limitato a una zona geografica.
Per essere “promosso” a santo, il beato (a eccezione dei martiri) deve compiere un ulteriore miracolo dopo la beatificazione. A differenza dei primi due appellativi, santissimo non si riferisce mai agli uomini, ma solo a Dio.
avevo fatto un video che è stato perduto— ed era
stato il mio regalo x il tuo compleanno, ciao papà… i ns ricordi…il ns vissuto :il paese, la francia, genova , la 500, e via via… i ns attimi di vita
ho incontrato un’amico di papà…
abbiamo iniziato a parlare…
mi ha raccontato di una vicenda che ha vissuto con papà , qualche anno fa, e di cui papà non mi aveva mai raccontato con novizia di particolari.
pietro – nome di fantasia- l’amico di papà- pur se piu’ avanti degli anni di mio padre, era caduto nella trappola del gioco…cominciava ad esserne dipendente e menzognero, e a parte anche il danno economico, stava rovinando l’amicizia con mio papà – stefano-.
pietro, mi raccontava, che spesso papà lo rimproverava aspramente x quello che faceva, e che era ingiustoed inverosimile che uno piu’ piccolino di lui lo sgridasse..-.piccolino d’età e di statura… 🙂 —
niente da fare, per un periodo di tempo le parole di mio padre lasciavano il tempo che trovavano, pietro continuava a sbagliare, a mentire e a sperperare denaro; in quella stessa fase di smarrimento che stava attraversando, mio padre lo aveva allontanato, pietro mi diceva che l’aveva visto passare, che l’aveva chiamato.ed invece -stefano- faceva finta di non sentirlo… d’altra parte era stato ben chiaro e determinato: gli aveva proprio detto in faccia che finchè nn sarebbe rinsavito poteva fare a meno di cercarlo… sn passati alcuni mesi di distrazioni assai pericolose per pietro, poi un giorno decise di fermarsi…
lui, con grande umiltà oggi concede il merito di questo cambiamento al fatto che papà gli si è sempre dimostrato assai inflessibile nel suo atteggiamento distaccato ma allo stesso tempo benevole e fiducioso – e grazie a ciò a ritrovato poi il suo equilibrio e il suo amico stefano. –
tra amici, a volte il muso duro… può essere utile…x riscoprirsi con piu’ affetto e stima di prima…
quest’estate papà aveva seminato su un paio di vasi sul poggiolo qualche seme di peperoncino, un pò di basilico e rosmarino…. e appena una piantina veniva su leggermente di un millimetro ci teneva a farmela vedere, ed aveva sempre lo stupore – come se un bimbo stesse guardando un alieno…:-) ci teneva tantissimo, le curava, e si era raccomandato a me che me se sarei dovuta prendere cura io … in questo periodo che lui sarebbe dovuto ancor essere in calabria…cosi ho fatto fino ad ora… xò ora o x il freddo o x il mio pollice nn verde le paintine cominciavano a dare segno di decadimento… cosi per rendere omaggio a papi che aveva visto i suoi peperoncini sbocciare e prendere colore piano piano… ho pensato di usarli in cucina…sn stata crudele? io penso che ne sarebbe stato felice… vedere che li abbiamo consumati con gusto e pensando a lui e offrendoli all’anima sua ..dato che ne andava matto… cosa strana è che sapevamo fossero piccanti… invece no…. neanche uno bruciava un pò… erano dolci dolci… da mangiare in un boccone…bene…. papi spero di averti fatto cosa gradita… mi sn bevuta anche due dita di vino pensando a te!!!
L’Arachide è una pianta oleaginosa di importanza mondiale, originaria del Brasile. E’ una pianta erbosa appartenente alla famiglia delle Fabaceae (o leguminose).
Cresce nel sottosuolo e i suoi fiori, dopo la fecondazione, si allungano e si introducono nel terreno dove crescono e raggiungono la maturazione.
Dal Sud America si è diffusa negli altri continenti. Il primo a parlare diffusamente della pianta fu lo spagnolo Fernando de Oviedo nel 1520 e dipende forse da questo l’origine dell’altro nome “spagnoletta”, che si alterna a “nocciolina americana”.
Per alcuni secoli, le arachidi rappresentarono il cibo più comune somministrato agli schiavi neri nella traversata verso il Nuovo Continente.
L’introduzione dell’arachide in Italia risale al 1772. La coltivazione ha avuto alterna fortuna dal 1870, anno in cui fu coltivata per la prima volta nei dintorni di Valenza (AL), senza mai assumere vaste proporzioni.
Le aree maggiormente interessate a questa coltura sono l’Asia e l’Africa; seguono a notevole distanza le Americhe, l’Oceania e l’Europa (Grecia, Spagna e Italia). Da noi è coltivata in Veneto e Campania.
Il genere Arachis comprende una quarantina di specie, ma solo l’A. hypogaea L. è coltivata
L’arachide produce l’omonimo frutto, noto anche come nocciolina americana, pistacchio di terra o spagnoletta, che contiene due o tre semi di forma ovale ricoperti da una pellicola di colore rossiccio.
Dalla spremitura dei semi di arachide si ricava l’omonimo olio, qualitativamente adatto all’alimentazione umana. Il suo elevato punto di fumo, il costo sensibilmente inferiore rispetto all’olio di oliva ed il sapore delicato, lo rendono particolarmente adatto alla frittura degli alimenti.
In America le arachidi vengono consumate soprattutto sottoforma di una preparazione burrosa chiamata “peanuts butter” (burro di arachidi). Questo alimento è poco diffuso in Europa dove si consumano prevalentemente semi di arachide tostati.
—-ed io che nn ci credevo…..
quanto è immensa la mia ignoranzaaaaaaaaaaa…..
( brano preso dal web)
papà , oggi è il tuo compleanno…
e quest’anno solo il pensiero di pranzare
tutti assieme a casa vostra
mi faceva battere forte il cuore…
i pensieri correvano avanti e indietro tra
i ricordi passati e l’ignoto che ci attende.
Non so se te ne sei accorto…ma sono stata
sfuggente senza tante smancerie..senza tante coccole…
sai, ora mi sembra che ogni mio gesto sia passato alla lente di ingradimento
e studiato nei minimi particolari… e questo a volte nn mi rende spontanea e naturale..
ma forse tu mi conosci fino in fondo e mi capisci…
o non mi conosci …nn mi capisci- ma mi rispetti
x quello che sono diventata …grazie al vostro amore.
Sai, papà che cosa ricordo fortemente di quando ero bambina?
ricordo..che aspettavo di sentire il rumore del motore della nostra 500
xkè tu finalmente eri arrivato dalla tua giornata di lavoro …oppure quando mi sorprendevi
con il rumore delle chiavi nella porta ed io ti correvo incontro.
Ricordo…quando dopo cena mi portavi a fare una passeggiata x Bolzaneto…
la mia mano piccolina piccolina..nella tua segnata dal lavoro ma sempre
pronta li per me…
ricordo quando mamma era all’h e tu al mattino prima mi portavi all’asilo poi andavi a lavorare e quando mi venivi a prendere andavamo da mamma…tu lavavi a mano anche la coperta di notte quando stavo male xkè avevi paura che la lavatrice la rovinasse…
ricordo…quando nel 1970 l’alluvione ha devastato la nostra città e noi che abitavamo vicino alla caserma e al fiume..ci siamo incamminati x stare con gli zii…
ma nn ricordo angoscia … ricordo bene i miei stivaletti rossi e tu che mi hai preso sulle tue spalle…che incosciente che ero a 2 anni…a me sembrava divertente…grazie a te che nn mi hai messo paura.
Papà tu sei sempre stato un uomo comune- molto semplice– ma hai sempre fatto del tuo meglio per essere giusto…
anche se quando io crescevo
nn ti giudicavo” molto giusto” con i tuoi rimproveri, i tuoi no, le nostre litigate..
quante ne abbiamo avute eh?…
per le mie prime uscite…nn ti andava molto vedere la tua piccola Rosa crescere e sentirla andare via..
ma, piano piano..ora con i miei 40 anni ti capisco ..ora si ma allora a 18 no…certe volte mi parevi obsoleto….
Detto questo caro papà nn è che nn vedo i tuoi difetti e a volte le tue mancanze…
ma già il fatto che tu sai di averne come tutti noi…e nn hai la presunzione di essere super man..(anche se a volte x alcune cose…lo batti..!)..mi viene facile oggi rispettarti per l’uomo che sei..con tutti i limiti che la vita ti ha imposto…
allora grazie, papà
per tante cose ..grazie x nn avermi ucciso quando Roby ha sfrisato la macchina appena uscita dalla carrozzeria…grazie per avermi dimostrato che noi venivamo sempre prima di qualunque altra cosa…grazie per le tue regole..che poi con saggezza e pazienza hai saputo rendere flessibili quando era necessario… grazie papà
grazie papà per tutto ciò che oggi ho nel cuore e nella mente.