Palazzo Gentile Bickley


 

Già nel XIV sec. i Gentile, famiglia genovese di notevole importanza, con cinque membri della famiglia eletti alla carica di Doge della Repubblica, hanno possedimenti a Cornigliano. Un palazzo esiste certamente quando nel 1549 Ambrogio Gentile chiede al Comune di poter costruire una torre pro tutella sua et suorum. La torre domina ancor oggi, incorporata al palazzo, l’inizio dell’antica via a san Giacomo, l’attuale via Cervetto. Il regolare volume del palazzo è probabilmente il risultato di un intervento conclusivo che ha unificato costruzioni più articolate, cresciute nel tempo. Una parte più antica, con spazi ridotti, piccole volte a crociera e inizio di una scala loggiata (vedi i vani a destra dell’attuale ingresso), testimonia una fase del primo Rinascimento inglobata nella costruzione successiva. La prevalente fase cinquecentesca è particolarmente evidente al piano terra nei due androni comunicanti, con volta in muratura (poi occultata dalla volta in canniccio settecentesca), al piano nobile nel grande salone e nei salotti affrescati. Altri ambienti, e la scala che arriva a un vano angolare forse una loggia ora chiusa, testimoniano molte trasformazioni. Al piano nobile ha particolare importanza il salotto con affreschi di Andrea Ansaldo, databili tra 1625 e 1630. Il tema eroico di Orazio Coclite che respinge gli Etruschi sul ponte Sublicio, celebre episodio narrato da Tito Livio, aveva un chiaro significato celebrativo, normale nella pittura genovese del Cinque e Seicento, della figura del proprietario Pietro Maria Gentile. Questi infatti combatté nella guerra mossa da Carlo Emanuele I contro la Repubblica di Genova nel 1625, fatto prigioniero, tornò solo nel 1630. Fonti storiche ricordano la partecipazione alla guerra anche del figlio Cesare, nato nel 1614, quindi poco più che decenne, che sarà doge nel 1667. Nel 1668 un ambiente del piano terreno è trasformato in cappella, sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie, e avrà ingresso sia dall’interno che dal giardino. Un generale rinnovamento del palazzo si è avuto nel Settecento, soprattutto per la decorazione, che ha cancellato ornati più antichi ma ha dato unità a tutto il palazzo. Mosse cornici delimitano larghe campiture a colori pastello, un leggiadro repertorio di foglie e di fiori caratterizza oggi molti vani con un raffinato gusto rocaille. Un intervento ottocentesco (ing. Bosco 1885) ha invece riguardato l’esterno, ha cancellato la decorazione con elementi architettonici a stucco su fondo verde, unificato palazzo e torre ugualmente intonacati, aggiunto timpani classicisti alle finestre. Nello stesso periodo sono stati distrutte fontane e elementi decorativi barocchi del giardino. Ultimo esponente della famiglia Gentile ad abitare il palazzo sarà Filippo Gentile, morto nel 1925, già in rapporto con i Bickley a cui la proprietà passerà negli anni Trenta. La villa sarà abitata da Olga Delfina Bickley, una intellettuale con contatti internazionali, ancora ricordata a Cornigliano, fino alla sua morte nel 1979, che lascerà la villa a tre enti inglesi. Il palazzo sarà acquistato dal Comune di Genova nel 1986, restaurato solo dal 1998 dopo un ulteriore degrado (con danni sopratutto agli affreschi), con fondi del Comune e della Comunità Europea-

(fonte)

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