I Santi protettori della città di Genova, ma a che santo ci volgiamo?


I Santi protettori della città di Genova sono ben 5: San Giorgio, San Giovanni Battista, San Bernardo, San Lorenzo e San Siro (gli ultimi due non sempre annoverati…)

Il culto di San Giorgio arrivò probabilmente a Genova assieme ai soldati di Belisario, durante la guerra greco-gotica (VI sec. d.C.), quando la Liguria – a causa della sua particolare conformazione geografica protetta dalle montagne ma facilmente raggiungibile dal mare – era una delle più importanti piazzeforti militari dei Bizantini; ancora precedente era stata la fondazione della chiesa dedicata al santo nella piazza principale della città di allora: significativamente, fin dal 1139 vi si sarebbe conservato il gonfalone cittadino. Jacopo da Varagine, da parte sua, racconta che lo stesso santo guerriero apparve ai genovesi durante l’assedio di Gerusalemme.

San Siro, vescovo di Genova nel IV secolo, è invece legato a tradizioni strettamente locali: presso l’antica cattedrale allora dedicata ai Dodici Apostoli – e oggi a lui intitolata – avrebbe scacciato un demoniaco basilisco, forse allegoria dell’eresia ariana o forse ancora memoria della bonifica di un’area malsana. La traslazione delle sue reliquie dalla vecchia cattedrale alla nuova, avvenuta nel 1019 (fra poco saranno mille anni!), è considerato uno dei momenti fondamentali della rinascita della città nel Medio Evo: il prof. Cardini sottolinea come il clero genovese abbia aspettato che il Mar Ligure fosse ormai al sicuro dalla pirateria per trasportare le reliquie, già allora veneratissime, all’interno della cinta muraria.

Il legame di San Lorenzo con Genova è principalmente connesso all’intitolazione della cattedrale: secondo una leggenda locale (peraltro non del tutto inattendibile) il santo spagnolo avrebbe soggiornato per qualche tempo presso la comunità dei cristiani genovesi durante il viaggio verso Roma, dove sarebbe stato martirizzato nel 258. Chissà che il suo culto in città non fosse come una sorta di “contrappasso”: la generosità di San Lorenzo (magnificamente dipinta dallo Strozzi) come antidoto all’avarizia dei locali.

Il legame di Genova con San Giovanni Battista viene invece fatto risalire alla Prima Crociata, quando un gruppo di militi genovesi facenti parte della spedizione verso Antiochia (nella fattispecie, una lapide parla di tal Oberto da Passano) trafugarono le reliquie del Precursore – ufficialmente “prelevarono per portare in un luogo più sicuro” – dalla chiesa di San Nicola di Myra (oggi Demre in Turchia). La leggenda vuole che i genovesi fossero alla ricerca delle spoglie di San Nicola, “prelevate” però qualche anno prima dai baresi, e che il ritrovamento dei resti del Battista sotto l’altare della chiesa fu abbastanza casuale: in effetti, la chiesa di San Nicola è tuttora esistente e il racconto di come si svolsero i fatti è coerente con i resti archeologici; tuttavia, il fatto che Caffaro non ne parli nei suoi Annali costringe comunque all’uso del condizionale.

Labilissimo – ma non completamente campato in aria – è poi il collegamento tra San Giovanni Battista, la cui festa si svolge nel solstizio d’estate, e il nome della città così come lo interpretavano i dotti del medio Evo, IANUA ovvero “città di Giano” perché “porta” tra terra e mare; un’uguale somiglianza sarebbe esistita tra IANUS e IOANNES  dato che i due solstizi erano le “porte” che il sole attraversava nel suo percorso celeste (non a caso quello invernale cadeva invece non troppo distante dalla festività dell’ “altro” San Giovanni, l’Evangelista). Che poi il nome di Genova derivi probabilmente da KAI NUA col significato di “città nuova” è un altro discorso…

Numerosissime sono le fondazioni cistercensi in tutta la Liguria, ma l’origine della dedicazione della città e della regione a San Bernardo sembra essere più recente e ricordare la vittoria dell’esercito genovese contro le truppe sabaude a Triora il 20 agosto – festa del Santo – 1625 (dallo stesso episodio sembra derivi il nome di “Glori” di una delle frazioni del paesino dell’imperiese

dal web

Immagine dell'Interno della basilica di San Nicola di Myra, dove i genovesi - secondo la leggenda - trafugarono le reliquie di San Giovanni (Photographer: Alessandro Ravera)

Immagine dell’Interno della basilica di San Nicola di Myra, dove i genovesi – secondo la leggenda – trafugarono le reliquie di San Giovanni (Photographer: Alessandro Ravera)

auguri a tutti i giorgio/a

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