L’origine dell’espressione non ha niente a che vedere con le “palle maschili!
Deriva da un uso militare (C’è anche un libro di Mariano De Peron: Quando i soldati avevano le “palle girate”) e non è collegata all’umore dei soldati.
La pratica di “girare le palle” (intese come pallottole) era stata adottata, all’epoca della prima guerra mondiale, da molti nostri soldati come modo sbrigativo e “alternativo” di rendere più letale il munizionamento.
Invece di modificare la punta delle pallottole al fine di indurre effetti espansivi (ad esempio bucando la punta, , o segandola) i fanti più “industriosi” e meno attrezzati sfilavano le pallottole (le palle) dal bossolo e le reinserivano girate. Così facendo ottenevano due risultati: non solo ne avanzavano il baricentro, rendendole più stabili e precise nel tragitto verso il bersaglio, ma soprattutto le rendevano estremamente instabili e pronte a ribaltarsi al momento dell’impatto, determinando ferite estese e difficilissime da operare, anche quando non profonde.
Questo munizionamento era proibito dalla convenzione di Ginevra e i soldati che avevano le “palle girate” erano, così, i più aggressivi… gente dalla quale era meglio stare alla larga.
Ecco perchè poi quando si è nervosi si usa l’espressione “occhio che mi girano!”
bene……..
questo è un argomento molto interessante! Rosa sei unica! Ciao 🙂
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ahh.ahhh— e capita capita che girino…ed allora meglio sapere ciò che si dice 🙂
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Interessante davvero Rosa 🍀
Buon pomeriggio 😊
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Ne ho una versione nuova: mi girano i mulini, adottata da me e un’amica, e nata per caso… il correttore aveva trasformato il “mi girano le palle” in “mi girano le pale”, da cui il mulino 😂
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oh che carina anche questa……. kisssssssssssss
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Interessante, non lo sapevo. grazie.
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