fatto 30 facciam anche 31


Il modo di dire “chi ha fatto trenta può fare trentuno”, noto anche nella forma “abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”, deriva da una frase attibuita a Papa Leone X. Quest’ultimo fu papa dal 1513 al 1521 e, nel concistoro del 1 Luglio 1517, nominò in un sol colpo trenta nuovi cardinali, anzi trentuno. Infatti, dopo aver già annunciato le nomine dei trenta, si rese conto di aver escluso un religioso del quale aveva la massima stima. Decise quindi di aggiungerlo alla lista e a coloro che si meravigliarono della modifica in corso d’opera, rispose proprio “chi ha fatto trenta può fare trentuno”.

cornuto !


L’espressione “avere le corna” o più semplicemente l’espressione “cornuto, accompagnata dal classico gesto delle corna, oltre ad essere una delle offese più comuni, è spesso utilizzata per indicare qualcuno che è stato tradito.

 

L’origine di questo modo di dire trova le proprie radici nella mitologia.
Si narra infatti che nell’isola di Creta, la regina Pasifae, moglie del Re Minosse fosse molto restia ad avere rapporti sessuali.

Fu così punita da Afrodite, Dea dell’amore, che la rese totalmente dipendente del sesso, praticamente una ninfomane.

Dopo essere stata allontanata dal marito Minosse, preoccupato di perdere la corona, in una zona sperduta ed insolta di Creta, pur di soddisfare il suo bisogno si invaghì di un toro e pur di consumare l’atto chiese a Dedalo di costruirle una struttura a forma di mucca.

Dalla loro unione nacque il famoso Minotauro e contestualmente l’abitudine degli abitanti dell’isola di salutare Minosse con il gesto della corna, per ricordargli che era stato tradito anche con un toro.

 

ti sei fatto infinocchiare?


Il verbo infinocchiare si utilizza come sinonimo di raggirare, imbrogliare, ingannare. Il termine deriva chiaramente da finocchio, ma per quale motivo ha assunto nel tempo questo significato?

Il motivo va ricercato in una peculiarità del finocchio: se consumato crudo, la sua aromaticità è in grado di alterare i sapori. In particolar modo maschera il sentore di aceto che può assumere il vino se è di scarsa qualità o è mal conservato.

Proprio per questo motivo gli osti di una volta, per rifilare vino inacidito agli avventori del proprio locale, servivano antipasti a base di finocchio. In questo modo i clienti, con la bocca alterata dal gusto del finocchio, non si accorgevano del bidone che gli veniva rifilato e bevevano senza lamentarsi. Venivano quindi “infinocchiati”.

classifiche

la bibbia


Nella prigione della contea di Prentiss, nel Mississippi, ciascun carcerato può tenere con sé tre magliette, tre paia di calzini, tre mutande, delle ciabattine da doccia, tre asciugamani grandi e tre piccoli, tre libri. Qualora fosse sorpreso in possesso di altri oggetti, questi sarebbero automaticamente considerati di contrabbando, confiscati e distrutti.

La singolarità sta sui libri: uno dei tre deve per forza essere la Bibbia, Non importa se la fede dei detenuti non è quella cattolica. Non importa se si è atei. La Bibbia bisogna averla.

un brindisi x te


Quando si dice “fare un brindisi” per indicare l’azione di alzare i calici prima di bere, augurando fortuna o festeggiando un avvenimento, ci si rifà ad un modo di dire che trae origine dalla lingua e dalla tradizione germanica. La parola brindisi è un termine derivato dalla frase tedesca “bring dir’s” che letteralmente significa “lo porto a te”, intendendo “porto a te il bicchiere, bevo alla tua salute”. Un’altra formula utilizzata per accompagnare l’alzata dei calici è “Prosit!” che però nel tempo ha perso un po’ di popolarità. Prosit, in latino, significa letteralmente “sia di giovamento” (è la terza persona singolare del congiuntivo presente del  verbo latino prodesse, ossia giovare). Un tempo era la formula augurale che si faceva al sacerdote che tornava in sacrestia dopo la celebrazione della Messa.

latte alle ginocchia ???!!!! :-))


Il modo di dire “far venire il latte alle ginocchia”, utilizzato per indicare una cosa o una persona noiosa e seccante oltre misura, deriverebbe dall’antica pratica della mungitura. Infatti, quando veniva effettuata manualmente e senza l’ausilio delle moderne tecnologie, era un’operazione tutt’altro che rapida. Il mungitore, seduto su uno sgabellino di fianco all’animale da mungere, posizionava il secchio da riempire in mezzo alle gambe. Per riempirlo di latte, e farlo quindi arrivare al livello delle ginocchia, occorrevano però molto tempo e pazienza e proprio per questo motivo sarebbe nato il modo di dire.

curiosità


negli anni passati come oggi accadeva che:

1851: Gail Borden annuncia l’invenzione del latte condensato
1871: milioni di uccelli oscurano il cielo di San Francisco
   
1905: costruita la prima autovettura che supera le 100 miglia all’ora (161 chilometri orari)
1928: la 3M mette in commercio i primi rotoli di scotch adesivo